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sono imperfetti, e sono piuttosto femmine e di statura piccoli. Onde è di necessità che questo medesimo avvenga ancora negli uomini. Siami di ciò indizio, che in tutti quei luoghi dove si costumano farsi li matrimonî infra i giovanetti, quivi per lo più nascono, parti invalidi, e di bassa statura. Ancora in tai parti le giovani vi durano più fatica, e più sovente vi periscono. Onde dicono alcuni per tale cagione li Trezenî avere avuto il responso dallo oracolo, come se quivi donne assai vi perissino: per la immatura età dei matrimonî, e non per il raccoglimento immaturo dei frutti.
E’ serve oltra di questo alla temperanza, che li matrimonî si facciano in età più matura, perchè le giovani che s’avvezzano a’ concubiti, diventano intemperate, e nei corpi dei maschi s’impedisce la virtù augumentativa, massimamente se e’ cominciano a usare il coito nel tempo che la persona ancora va crescendo, imperocchè e’ ci è il tempo determinato a tale cosa, il quale non possa più là, quando il seme è multiplicato abbondantemente.
Però sta bene, che le giovani si congiunghino in diciotto anni, e li maschi in trentasette o in circa. Chè in tale modo tal congiunzione verrà fatta in sulla gagliardia della età, e verranno ancora a finire le forze del generare opportunamente. Ancora la successione dei figliuoli, in certi padri verrà quando e’ sono a punto in sul buono dell’età, massimamente se la generazione verrà nel principio; e in certi quando e’ saranno alla fine, cioè in settanta anni.
E detto adunche siasi quando si debbe fare la congiunzione dei matrimonî. Quanto ai tempi dell’anno debbe ciò essere fatto nel verno, come usano di fare molti, e bene debbono ancora osservare i genitori le cose avvertite dai medici e dai naturali; perchè li medici dicono a bastanza i tempi atti alla sanità dei corpi, e li