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In tutte l’arti e scienze, che non sono intorno ai particolari, ma che hanno la perfezione loro intorno a qualche universale, alla medesima se le appartiene di considerar quello, che si conviene a ciascun genere. Come verbigrazia nello esercizio del corpo è da vedere due cose, e quale, dico, giovi a questo e a quello, e quale sia l’ottimo. Imperocchè e’ si conviene l’ottimo esercizio a chi è per natura ben disposto, e a chi ha buoni instrumenti; e oltra di questo debbe vedere qual sia buono alla più parte. E questo è uffizio della arte ginnastica, ancora sebbene e’ fosse uno, che non potesse arrivare nè al perfetto abito, nè alla perfetta scienza de’ giuochi, nondimeno al maestro d’essi giuochi s’appartiene di preparargli ancora questa facultà, di che egli è capace. E questo medesimo

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