< Pagina:Trattato de' governi.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

ciossiachè ancora in questi stati, dove non si fa publicamente considerazione della virtù, in essi ancora sieno dei cittadini approvati, e che paiono buoni. Quando il governo adunche ha rispetto alla ricchezza, alla virtù e al popolo, siccome avviene in Cartagine, questo si può dire stato d’ottimati. E dove s’ha rispetto a due cose sole, cioè alla virtù e al popolo, com’è in Sparta, vi si fa un mescuglio d’amendue questi stati: cioè, del popolare e dello ottimate. Dassi pertanto di due sorti di stato ottimate fuori del primo ottimo, e una terza sorte di più fuori del detto, il quale si ritrova in tutte quelle republiche, che hanno gli ordini più volti allo stato stretto, che al largo.


Restaci a dire al presente di quello stato che è reputato republica, e della tirannide. I quali stati abbiamo noi ordinati così, sebbene questo innanzi non era messo nè per trapassato governo, nè gli altri poco fa racconti per ottimati, perchè invero tutti questi hanno errato dall’ottimo stato. E però io gli racconto dopo i buoni e dico tali essere errori, e trapassamenti de’ primi buoni, siccome io ho detto innanzi. E nell’ultimo ho io fatto menzione della tirannide con gran ragione, per essere tale modo di governo meno di tutti gli altri republica; e per avere io proposto di dare la dottrina della republica. Onde si può vedere la cagione, perch’io l’ho così ordinata, e al presente tratterò io di lei, perchè la forza d’essa fia più manifesta dopo la determinazione delle cose appartenenti allo stato

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.