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da magistrati. Ma tai cose in quanto all’uso non importano nulla per via di dire, perchè e’ non è ancora stata determinata la disputa del nome; ma è tale faccenda più da speculativa considerazione.
E qui è forse meglio di considerare quai magistrati, e quanti sieno necessari, se egli ha a essere la città, e quai le sieno bene necessari; ma non utili alla republica ottima. E così è me’ considerare di quei che sien buoni ad ogni republica, e massimamente alle città piccole; imperocchè nelle città grandi è lecito, e sta bene preporre un magistrato solo a una sola faccenda. E la ragione è, che assai cittadini possono essere capaci de’ magistrati per esservi di loro il numero grande. Onde sta bene dare i divieti lunghi in certi magistrati, e certi non sta bene mettere più d’una volta sola in un magistrato, e ciascuna azione si fa meglio, quando ell’è da una sola diligenza amministrata, che quando ell’è amministrata da più.
Ma nelle città piccole è di necessità ridurre assai magistrati in pochi, conciossiachè il poco numero de’ cittadini non patisca, che molti possino esservi dentro; imperocchè quai sarebbono poi i loro successori? È ben vero, che spesse volte ancora le città grandi, e le piccole hanno bisogno delle medesime leggi, e de’ medesimi magistrati; eccetto che le piccole hanno sovente bisogno delli medesimi, e le grandi in tempo lungo. Onde niente vieta, che a tali magistrati delle città piccole non si possa a un tempo stesso imporre molte faccende, perchè elle non impediscono l’una l’altra, anzi dove è poco numero di cittadini fa di mestieri di quei magistrati, che sieno come[1] lumi posti in su le lumiere.
Se e’ si potesse adunche raccontare quanti fussino di numero li magistrati, che debbono essere nelle città necessariamente,
- ↑ Ces instruments à plusieurs fins, qui servent en même temps de lances et de flambeaux.