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degli onori sono assai pochi di numero, siccome avvenne in Marsiglia, e in Istro, e in Eraclea, e in molte altre città. Perchè quivi mossono lo stato quei, che non partecipavano degli onori, infino a tanto che da prima ne furono fatti partecipi ancora gli ultimi. Perchè in certi luoghi è dove non è partecipe nel governo il padre, e il figliuolo. E in certi dove non partecipa il maggiore e il minore fratello, ma è questo dove lo stato de’ pochi potenti è più civilmente ordinato. Che in Istro si mutò ei bene in popolare. E in Eraclea si ridusse lo stato da pochi che lo governavano, a secento.
Mutossi ancora in Gnido lo stato de’ pochi potenti, per le contese venute in tra essi nobili; essendo pochi li partecipanti dello stato. E come io ho detto non lasciando il padre, che il figliuolo ne potesse partecipare, nè che più frategli potessino essere di magistrato, ma solamente il più antico, che il popolo essendo entrato in fra loro, che contendevono, e avendo preso capi di loro nobili, assaltò quello stato, e vinse. Chè invero ciò che discorda e debole. In Eritrea ancora quegli stati stretti, che v’erano anticamente al tempo delle reine[1], avvenga che ben si portassino quei che amministravano lo stato, con tutto ciò il popolo avendo per male d’essere governato da pochi, mutò quel governo.
Mutansi ancora tali stati da loro stessi per l’ambizione de’ capi, che in due modi si fa tale preminenza sopra gli altri. In uno infra loro pochi, che bene essi ancora hanno capi, avvenga che e’ sieno pochi, siccome erano in Atene quegli infra li trenta, i quali con Caricleo gli altri trenta governavano. E come furono infra li quattrocento nel modo detto
- ↑ Dei Basilidi.