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fare poveri li suditi, di sorte ch’e’ non si possa dare ancora loro alcuno stipendio per la guardia della città, acciocchè dovendo affaticarsi ogni giorno per vivere, e’ non possino badare a fare congiure contra la tirannide. Sienmi di ciò esempio le piramidi d’Egitto, e le statue dei figliuoli di Cisselo, e l’edificazione d’Olimpo[1] fatta dai figliuoli di Pisistrato, e le munizioni di Policrate fatte intorno a Samo; che tutte queste cose altro già non importano, che levare ai sudditi l’ozio e la roba.
E il simile fa l’imposizione delle gravezze, siccome s’usava in Siracusa, dove da Dionisio furono forzati quei cittadini in cinque anni a pagare di gravezze ciò che egli avevano di facultà. Usa ancora il tiranno di suscitare una guerra, acciocchè li cittadini stieno occupati, e abbino bisogno d’eleggere un capitano. Ancora il regno si difende con gli amici. E del tiranno è propietà non prestare loro fede alcuna, come se tutti gli altri volessino cacciarlo via; e questi sopra ogni altro potessin farlo.
Li modi ancora, che si tengono nell’ultimo stato popolare, sono tutti tirannici; com’è, verbigrazia, che le mogli nelle case private sieno da più che i mariti, acciocchè elle rivelino i segreti contra di loro: e la liberazione data ai servi è per il medesimo conto. Imperocchè nè li servi, nè le donne congiurano contra dei tiranni: anzi è di necessità, che essendo ben trattati amendue ei sieno amici della tirannide, e del popolare stato, conciossiachè il popolo ancora egli voglia essere monarca. Laonde ancora l’adulatore dall’uno stato e dall’altro è avuto in pregio; e appresso al popolo sono i popolari capi, i quali non sono altro che adulatori d’esso popolo, e appresso li tiranni sono quei che servilmente conversano con loro. Il che è propio uffizio d’adulatori, conciossiachè
- ↑ Les monuments sacrés des Cypsétides, le temple de Jupiter Olympien.