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de’ loro tesori sono loro degli altri cittadini più formidabili; perchè gli altri vanno fuori con loro e questi pigliano l’entrate in casa. Debbe oltra di questo il tiranno fare apparire, che e’ congreghi i tesori per cagione di potere amministrare le faccende publiche, e per servirsene ai bisogni, se mai accadesse, di guerra. Insomma debbe ei fare apparire sè stesso come guardia, e tesorieri del comune, e non come di danari propî.

E mostrarsi non difficile in aspetto, ma grande e di tale sorte cioè, che chi gli ha a parlare non impaurisca, ma piuttosto l’abbia in riverenza. E il conseguir tale cosa non è già agevole a chi vive da essere dispregiato. Onde se il tiranno non tien cura dell’altre virtù, tenga cura almanco della civile; e metta di sè una cotal opinione fuori. Faccia ancora, che non pure egli sia tenuto, che non isvergogni alcuno de’ suoi sudditi, o giovane, o fanciulla; anzi che nè ancora faccia questo alcuno di quei, ch’egli ha dattorno, e faccia che il medesimo stilo osservino le propie sue donne inverso dell’altre; conciossiachè mediante l’ingiurie fatte dalle moglie de’ tiranni molte tirannidi sieno venute a meno.

Circa li piaceri del corpo tenghino un modo opposito a molti tiranni del dì d’oggi, i quali non pure da che e’ si fa giorno, quanto egli è lungo, lo spendono in questi piaceri, e durano in essi molti giorni continuamente; anzi vogliono ch’egli apparisca ad ogni uomo che e’ fanno questo per essere avuti in maraviglia da loro come felici e beati, ma sieno in simili piaceri modesti li tiranni. E se pure e’ non vogliono essere, faccino almeno che gli apparisca agli altri, ch’e’ sieno, e ch’egli abbino tai piaceri in dispetto. Chè invero l’uomo, ch’è sobrio, non è spregiato e non è atto facilmente a essere oppresso, ma sì l’ebbro, nè chi vegghia, ma chi è sepolto nel sonno.

E quasi tutto il contrario delle cose dette innanzi nel primo modo si debbe osservare in questo, cioè, che e’ debbe preparare e adornare la sua città, come se ei fusse d’essa procuratore, e non come se e’

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