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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Trattato de' governi.djvu{{padleft:9|3|0]]intorno all’oligarchia ed alla democrazia, e determina l’organizzazione speciale del potere nell’uno e nell’altro di quei due sistemi.
Il settimo è quasi tutto speso nello studio dell’ottimo governo; poi finisce con alcune considerazioni assai notevoli sull’unione dei sessi e sull’educazione dei fanciulli.
L’ottavo finalmente contiene alcuni principj sugli obbietti diversi che devono essere abbracciati dall’educazione pubblica e privata, e particolarmente sulla ginnastica e sulla musica.
Questa è l’analisi succintissima, ma molto esatta degli otto libri della Politica. Per quanto sia breve, basta a mettere in chiaro perfettamente due cose:
1.° Che l’opera del filosofo, nell’ordine in cui è al presente, non procede logicamente;
2.° Che il subbietto, interrotto al terzo libro, ricomincia e continua nel settimo e nell’ottavo; e che il subbietto imperfettamente trattato nel quarto è compito nel sesto.
L’ordine reale è questo: primo, secondo, terzo, settimo, ottavo, quarto, sesto e quinto.
Spostando tre libri l’opera procede in modo affatto logico e diventa perfettamente completa. I tre primi libri non lascian luogo a dubbj. Nel terzo Aristotile afferma esservi tre forme fondamentali di governi: monarchia, aristocrazia, repubblica. Egli tratta della monarchia sotto forma di regno al fine del terzo libro. Nel settimo e nell’ottavo, che succedono secondo il nuovo ordine,