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libro secondo - cap. vii. | 79 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Trattato de' governi.djvu{{padleft:98|3|0]]questo ritrovamento del mangiar insieme servisse a un ordine popolare; ove egli, constituito in tal modo all’incontro non ha del popolar punto, non potendo i molti poveri parteciparne. E l’ordine antico fu in questo verso che chi non poteva sopportare tal carico, non potesse partecipare ancora della civiltà.
La legge ancora dei capitani delle armate è stata da altri, che da me, ripresa e con ragione: perchè ella è movitrice di sedizione. Perchè alli re, che seggono, che sempre sono capitani degli eserciti, l’aggiungersi poi una perpetua commesseria sopra l’armate, fa che s’aggiugne in quella republica quasi un altro regno.
E così qui si può riprendere medesimamente la supposizione del legislatore, la quale ancora riprende Platone nelle leggi, perchè tutte l’ordinanze di quei modi sono indritte a una parte di virtù che è la militare; e tale è utile a vincere. Onde egli stavan bene, mentre che e’ facevono guerra, e vinto che egli avevano, rimanevano perdenti; perchè e’ non sapevon vivere in pace; nè sapevano esercitare alcuna di quelle arti, che son più nobili della militare. E qui è un difetto in loro non minore, che essi, cioè, stimano, che li beni per l’acquisto de’ quali si combatte, si acquistino maggiormente per mezzo della virtù, che per mezzo del vizio. E ciò stiman bene. Ma reputando poi, che quei beni sien da più che la virtù stessa; non è da uomini di buon giudizio.
Stavvi ancora male la parte che è intorno ai danari publici; imperocchè nel publico non se ne trova. E facendo essi guerre di grande importanza per forza, contribuiscon danari mal volentieri; che per avere essi del paese assai, però non van facendo conto l’un con l’altro attamente; quanto possa ciascun contribuire. E qui riuscì al dator di legge il contrario di quello che è utile, facendo povero il pub-