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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Un giovinetto di Canzano.djvu{{padleft:18|3|0]]
55Però de’ Virginali occhi s’arresta
L’angelica letizia. — Ancora un breve
Indugio, o vaghi Spirti, e più giulive
Si faran vostre melodíe, più lieto
Di vostre labbra il riso: un angiol novo
60Dal collicello di Canzano or ora
Dispiega il volo a la sua stella: oh cari!
Io vuo’ aspettarlo, perch’ei cresca un lustro
Al mio trionfo, e come un don d’amore
Io stessa vuo’ portarlo in grembo a Dio! —
65Maravigliâr le sante crëature,
E l’une a l’altre sorridean; ma quando
Vider più vive balenar le luci
De la Regina eterna, un picciol suono
Udîr lor presso che diceva = Laude
70A l’amica di Dio! sien benedette
Le sue bellezze nel Signor! — La voce
Del novo Angel quest’era, che Maria
Al sen, baciandol, si raccolse, e cenno
Fè poi d’alzarsi a gli stellanti giri.
V.
Lagrimato più ch’altri è il giovinetto
Che fredda spoglia si riman tra’ lai
De gli orbi genitor’: gli occhi pur anco
Che mai nol vider, di dolenti stille
5Si van bagnando al suon del fiero annunzio,
E lo imperchè non sanno. Altri colori
Io non temprai pingendo il sonno estremo
Del fratel di Lauretta; e nè pur dissi