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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Vangelo di Nicodemo.djvu{{padleft:64|3|0]](42) Manca in paradisum ad arborem misericordiae.

(43) Il Testo: Satan.... dixit ad Principem inferorum.

(44) Il Codice non dà buona lezione, ponendo dice in luogo di chi è; conforme al Testo: Quis est iste etc.?

(45) Cioè, tutte le potestà: il Testo, potentes.

(46) Manca nei Codice il che.

(47) Qui il Codice rimane in tronco. Seguita nel Testo il dialogo infernale, che termina con la venuta del Salvatore risorto, al quale vanno dietro i Santi del Limbo. Ripiglia poi la narrazione di quello che dopo la morte di Gesù fecero i Giudei nella Sinagoga, e che Giuseppe e Nicodemo riferirono a Pilato; il quale posuit omnia verba in codicibus praetorii sui publicis. Finalmente Pilato va al tempio, e fattisi portare i libri di Mosè e de’ Profeti, domanda a’ principi de’ sacerdoti, agli scribi e ai dottori, se nelle Scritture fosse notizia di quel Gesù che avevano voluto crocifiggere. Alla quale domanda, fatti prima uscir tutti dal sacrario e serrate le porte, rispondono Anna e Caifas, che, lette bene le Scritture, e fatti i computi degli anni, si doveva tenere per fermo, quod Iesus quem crucifiximus, Iesus Christus Dei filius est, verus et omnipotens Deus.


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