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AL SIG. VINCENZIO VITELLI




SONETTO XI.

 
Valoroso Signor, ch’a tali, e tanti
  Avi vostri, e Bisavi non pur sete
  Simil, ma pari, e solo adeguerete
  4Quanti son oggi, e quanti furo innanti;

Se nè voi l’alto duolo, e i giusti pianti
  Per sì degna cagion frenar potete,
  Ma gli occhi molli, e le guance adre avete,
  8Che far denno i men forti, e men costanti?

Io per me finchè ’l gran Principe, vostro
  Caro Signore, e mio, lieto non vegga,
  11Verserò sempre in un lagrime, e ’nchiostro.

Ma tosto fia, ch’al suo buon Padre, nostro
  Duce Sovran, chi regge il Ciel provegga,
  14Che come quì regnar si dee n’ha mostro.

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