< Pagina:Varchi - Sonetti.pdf
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
( 11 ) |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Varchi - Sonetti.pdf{{padleft:18|3|0]]
AL SIG. VINCENZIO VITELLI
SONETTO XI.
Valoroso Signor, ch’a tali, e tanti
Avi vostri, e Bisavi non pur sete
Simil, ma pari, e solo adeguerete
4Quanti son oggi, e quanti furo innanti;
Se nè voi l’alto duolo, e i giusti pianti
Per sì degna cagion frenar potete,
Ma gli occhi molli, e le guance adre avete,
8Che far denno i men forti, e men costanti?
Io per me finchè ’l gran Principe, vostro
Caro Signore, e mio, lieto non vegga,
11Verserò sempre in un lagrime, e ’nchiostro.
Ma tosto fia, ch’al suo buon Padre, nostro
Duce Sovran, chi regge il Ciel provegga,
14Che come quì regnar si dee n’ha mostro.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.