< Pagina:Varchi - Sonetti.pdf
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

( 18 )

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Varchi - Sonetti.pdf{{padleft:25|3|0]]


AL CAV. BONSI




SONETTO XVIII.

 
Lelio, più ch’ancor mai tristo, e pensoso
  Mi sto pien di temenza, e pien di sdegno,
  Tal ch’ogni cosa, e più me stesso sdegno
  4Quì, dove aver solea pace, e riposo.

E m’è ’l Poggio, e l’Ombron tanto nojoso,
  Ch’a gran pena la vita oggi sostegno:
  Oggi ruina ogni nostro sostegno,
  8Oggi volgono i Ciel tutti a ritroso.

Oggi gran rischio porta il mondo, e noi:
  Ei di non rimaner senza ’l suo Sole,
  11Noi di restare in sempiterno orrore.

Io Cosmo, e Damian, pregate voi
  Quel Santo Divo, che con tanto onore
  14La forte vostra, e sì pia schiera cole.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.