< Pagina:Varchi - Sonetti.pdf
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

( 19 )

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Varchi - Sonetti.pdf{{padleft:26|3|0]]

al molto magnifico, ed eccellentiss.


SIG. LELIO TORELLI




SONETTO XIX.

 
Già non fia, che sì dura aspra novella
  Vi percuota l’orecchie, o saggio, o ’ntero
  Veglio, per cui menzogna cade, e ’l vero
  4Vittorioso si rimane in sella.

I santi preghi dell’alta Isabella
  Furo esauditi nel celeste impero
  Dalla Regina delle stelle, e fero
  8Quel, che far non potea, se non solo ella.

Il nostro Duce, il nostro Rege, il nostro
  Padre, e Signor, che fu sì presso a lei,
  11Che tutti adegua; e già l’eterno chiostro

Saliva; tal virtù repente ha mostro;
  Che ringraziare ad un tutti gli Dei
  14Devemo, e ritornare all’usat’ostro.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.