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AL SIG. CAV. SARACINO




SONETTO XX.

 
Raro, e forse non mai spirto gentile
  L’antica Siena d’alti ingegni egregi
  Producitrice, e d’onde più si pregi,
  4Ebbe a voi chiaro Saracin simile.

Più vorrei dir, ma la mente, e lo stile
  Convien ch’io volga, non a dire i pregi
  Vostri; ma a render grazie al Re de’ Regi
  8Con puro affetto, e con sembiante umile:

Ch’al Gran Duce de’ Duci ha tale aita
  Donato; che sperar dovemo ornai
  11Nostra salute, ch’altramente era ita;

E ’l Signor vostro, e mio, la cui infinita
  Tutte l’altre bontà vince d’assai,
  14N’ha volto in dolce riso i mesti guai.

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