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A M. BACCIO VALORI




SONETTO XXIII.

 
Rendiam grazie al Signor sicuri omai,
  Cortese Valor mio, che ’n tutto è fuore
  Di sì grave periglio il più maggiore
  4Rege, e miglior, che fusse in terra mai.

Fur tanti i preghi d’Isabella, e tai,
  Che ’nmantanente al suo gran Genitore
  Tornar le forze, e cessò quel dolore,
  8Che ’l tormentava in tali, e tanti guai.

Il Ciel, che tutto era turbato in vista,
  Tornò più che mai lieto, e più sereno
  11Riprese il bello Ombron sua dolce vista.

La gente, che piangea pallida, e trista,
  Veniva quasi per letizia meno:
  14Allegrezza simil mai non fu vista.

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