Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
( 31 ) |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Varchi - Sonetti.pdf{{padleft:38|3|0]]
AL MOLTO REV. DON SILVANO RAZZI
SONETTO XXXI.
Se queste selve, e questi monti appena
Tengon, Silvan, le lagrime, e i sospiri,
Chi sarà che non pianga, e non sospiri?
4Di ferro è ben chiunque oggi non pena.
Io per me prego lui con pura, e piena
Fede, cui noti son nostri desiri;
Che mi tolga di quì pria che più miri
8In tanta il mio Signore angoscia, e pena.
Bench’ei più ch’altro mai, fermo, e costante,
Come quel, che Dio teme, e da lui spera
11Per fragil vetro aver saldo diamante,
Con gli occhi fissi al Ciel: l’Alma non pera,
Dicea, Signor, se pere il corpo in tante
14Doglie, e si sface più ch’a fuoco cera.