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Avevo preoccupazioni lugubri. Pensavo alle ore che mi rimanevano ancora di vita e alle sofferenze che dovevano accompagnare tal genere di morte, come per conciliarmi con quell’idea. Non osavo uscir di casa; non ne avrei avuto le forze, e sembravami che tutti dovessero leggermi in viso la fame. Avevo ancora dell’orgoglio!

L’aria era frizzante; dalla finestra vedevo la gente andar lesta certuni avevano la cera sorridente, molti una tranquilla spensieratezza: tutti erano certi di trovare a casa il desinare. Vedevo i camini che fumavano, e, attraverso i vetri delle finestre di faccia alla mia, donne affaccendate e fumo

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