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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Verga - Novelle, 1887.djvu{{padleft:128|3|0]]bellezze della donna, e porla su tutti i gradini della scala sociale. Ella imponeva l’ingenuità, la grazia, il pudore di una fanciulla da collegio in mezzo ad un crocchio di uomini, fra i quali una signora per bene non sarebbesi avventurata neppure in maschera.

Era seduta colle spalle rivolte alla sala, accanto al suo giovanotto, e gli parlava come parlano le donne innamorate, divorandolo cogli occhi, e facendogli indovinare i vaghi rossori che scorrevano sotto la sua maschera, e i sorrisi affascinanti; gli posava la mano sulla spalla, e l’accarezzava col ventaglio; sembrava che si facesse promettere qualche cosa, con una insistenza affettuosa e carezzevole.

Io avrei dato qualunque cosa per essere al posto di quel giovanotto, il quale semibrava mediocremente lusingato di quella preferenza; avrei voluto indovinare tutto ciò che non potevo udire, tutto ciò che si

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