< Pagina:Verga - Novelle, 1887.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
22 nedda

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Verga - Novelle, 1887.djvu{{padleft:32|3|0]]bero la guerra a voi e a me se facessimo delle novità.

— Hai ragione! rispose il figliuolo del padrone, il quale era un ricco proprietario e aveva molti vicini.

Nedda raccolse quei pochi cenci che erano suoi, e disse addio alle compagne.

— Vai a Ravanusa a quest’ora? dissero alcune.

— La mamma sta male!

— Non hai paura?

— Sì, ho paura per questi soldi che ho in tasca; ma la mamma sta male, e adesso che non son più costretta a star qui a lavorare mi sembra che non potrei dormire se mi fermassi anche stanotte.

— Vuoi che t’accompagni? le disse in tuono di scherzo il giovane pecoraio.

— Vado con Dio e con Maria; disse semplicemente la povera ragazza, prendendo la via dei campi a capo chino.

Il sole era tramontato da qualche tempo

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.