< Pagina:Verga - Una peccatrice.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

— 120 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Verga - Una peccatrice.djvu{{padleft:118|3|0]]occhi umidi di languore e di piacere, incontrò un altro sguardo, umido ancor esso di una indicibile espressione d’angoscia e quasi di cruccio, che brillava su di una fronte alquanto calva e pallida di una spaventosa pallidezza. Ella fissò un lungo sguardo su quello che si fissava su di lei.

— Vogliamo ricominciare? — le susurrò all’orecchio l’ufficiale passandole il braccio attorno alla vita da bajadera.

— È inutile... mi sento stanca... Non ballo più...

Ella cercò cogli occhi un’altra volta quello sguardo supplichevole e nello stesso tempo minaccioso: era scomparso.

— Oh! questo Bacio! questo Bacio!... avrò da sentirlo dappertutto!... — mormorava Pietro delirante scendendo le scale.

— Domani ai Fiorentini si darà un dramma che ha fatto furore, a quanto si dice; avrete la compiacenza di accompagnarmivici? — domandò Narcisa al marito.

Questi s’inchinò in silenzio.

L’indomani infatti, alle 9 e mezzo, la contessa, che non si ricordava di essere

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.