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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Verga - Una peccatrice.djvu{{padleft:150|3|0]]continuò la contessa commossa vivamente.

— Nulla... una scalfittura.

Narcisa si avvide forse allora della tacita ammirazione con cui il giovane si teneva quella mano sulle palme, e, arrossendo impercettibilmente, fece un movimento per ritirarla.

— Oh! la lasci!... — mormorò egli come un fanciullo che parli in un sogno delizioso. — È così bella!...

La contessa, ancor più rossa di prima, ma sorridendo cogli occhi e le labbra del suo sorriso inebbriante, con un movimento rapidissimo e quasi istintivo di grazia squisita, o di sopraffina civetteria, gli porse l’altra, lasciandole in quelle di lui e guardandolo fisso negli occhi. Pietro volle baciare quelle mani da fata; ma gli parve un peccato, come gli era sembrato lo stringerle, di sfiorare colle sue labbra quella pelle rasata.

Dopo un momento di silenzio la contessa riprese:

— Uno dei testimoni di mio marito, il signor Briolli, mi ha fatto conoscere tutta

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