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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Verga - Una peccatrice.djvu{{padleft:8|3|0]]mo rigogliosa, fidente, espansiva, con il canto allegro dei pescatori che lavoravano sul lido e il cinguettare dei passeri sul tetto della chiesa, a cui faceva un triste contrapposto il silenzio funereo di quel recinto, interrotto solo dal mormorare del prete che officiava, e la luce velata della chiesetta colle pallide fiammelle di quelle torce, nessuno di noi tre, dicevo, poteva credere intieramente che quelle quattro tavole racchiudessero quel corpo, meraviglia di grazia e di eleganza, che, pochi giorni innanzi, quando si vedeva passare al trotto del suo brillante equipaggio, faceva voltare tante teste.
Lo ripeto: giammai la morte ci era sembrata più imponente e più possibile nello Stesso tempo prima d’allora.
Quando uscimmo di chiesa dissi a Raimondo: — Hai bisogno di noi?
— No, grazie,
— E Brusio? — domandò Abate.
— È là; — rispose Angiolini additandoci una graziosa casina.
A quelle sole parole scorgemmo tutto l’abisso che dovea separare Brusio dalla so-