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  Poi fù el marmo al marmo sepoltura
  Per ch’el ciel, me Regina, in petra volse,
  Et se no’l credi apri el sepolchro basso,
  Cener non troverai ma sasso in sasso:


Aquila.

Veder perir tuo parto, & tua semenza
  Regal Aquila diva assai mi dole,
  Che ti giova haver fatto esperienza
  Del interrita vista emula al sole:
  Dapoi c’hai posto con mala sentenza
  Sotto a pie di Medea tuo nido & prole?
  Che mal perdonera à figliuol tuoi,
  Quella che perdonar non seppe a suoi:


Alessandro.

S’Alessandro terror d’huomini, & dei
  Cerchi morte occultare in picciol vaso,
  O sorda, invida, & cieca in error sei
  Che virtu non suggiace a mortal caso,
  Sien suo sepolchro Persi, Indi, & Caldei
  La vinta terra da l’orto a l’occaso:
  Perche serrare in se ne puo ne deve
  El vincitor del mondo un tumul breve:


Isabella.

Non basta al dolor mio d’uno huom l’etate,
  Non al pianger mille occhi, & mille fronti,
  Piu ruina è, dov’è più potestate
  Perch’el mar fa fortuna & non le fonti,
  Ben par in me che le saette irate
  Non da ne colli, ma ne glialti monti,


Virgin. G

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