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Come mutan color, l’herbe & le fronde
  Da troppo freddo, o troppo sol percosse.
  Come torbide fansi le chiare onde
  Da tempestoso vento o pioggia mosse,
  Così nanti el mio ben fredda s’asconde
  La muta lingua, come morta fosse,
  Ma fanno poi ch’el duolo al parlare noce
  Le lagrime l’ufficio de la voce:

E mori, & gl’indi se li guardi al volto,
  Dimostran col color ch’el sole è crudo,
  Et io conpallidezza d’huom sepolto
  Mostro ch’ardor mortal nel petto chiudo
  Et poi ch’amor m’ha sol per foco tolto,
  Con mille fiamme ardendo el mio cor nudo,
  Foco fu el seme onde io nacqui infelice,
  Et foco el latte de la mia nutrice:

Che val peregrinar di loco in loco,
  Sel crudel desir mio con meco porto?
  Arde l’uccel che ne la piuma ha el foco,
  Voli se sà per camin dritto, o torto,
  Fuggire al cervo ferito val poco,
  S’al cor li resta el ferro che l’ha morto,
  Però s’io parto, non parte la doglia,
  Ch’io muto loco, ma non muto voglia:


FINIS.



G      4

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