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  Ruf.Questi paion a me s’el ver discerno
  Callimaco & Domitio da Salerno.

Cal.Orator siamo illustre signor nostro
  Et perche tutte le gratie divine
  Ti conceda el signor del sommo chiostro
  Questa legger ti degna infino al fine
  Perche scritta è, di lagrime & d’inchiostro,
  Non ci son fiamme, o ver pungenti spine
  Ma fede amore, & prece lagrimosa
  De l’infelice tua misera sposa.

Prin.Mai faro quel che havete domandato
  Pigliar non vo la lettera infelice,
  Do.Ah? signor ruinato era el tuo stato.
  Resuscitato l’ha questa phenice.
  A un che fusse a morte condennato
  Non è negato l’udir cioche dice
  Legge de la tua sposa miseranda
  La lettera, che prega & non domanda.
Prin.Su leggi Cancellier, vedian che vuole
  Ma la si perde el tempo & le parole:

Vir.
P
Ensando ogn’hor con tribulato ingegno

Io tua serva fedel mio fallo insano
  E tua ira immortal tuo giusto sdegno.
Due volte a scriver mi son posta in vano.
  Perche due volte la timida penna
  Caduta m’è de la tremante mano:

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