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T E R Z O 28

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  Con certo contrasegno che dar puoi
  Così havren nostre voglie condotte,
  Hor suso piu non voglio star con voi
  Perche le nostre imprese non sien rotte,
  Voi questo bel gioiello a meraviglia
  Da parte mia donate a vostra figlia.

Ruf.Quanto uno amante è misero & meschino,
  El mio padron impazzito mi pare,
  Si come io l’altrui pane, & l’altrui vino
  Mangiassi, & fussi astretto affaticare
  Et havessi bisogno d’un carlino,
  Et non sapessi dove sel trovare,
  Senza haver piu Camilla, o volto bello
  Gli uscirebbe la fiamma del cervello.

E vuol pur che a la vecchia io sia tornato
  A predicar fra porri, & par che scoppi,
  Che qualhe grosso baston dispietato
  Suoni su le mie spalle a mille doppi.
  Quando a dir nò la donna ha cominciato
  El piu pregarla è un gettar via siloppi:
  Veggola, andian: d’ubbidir non son stracco
  Ma torneren con le trombe nel sacco:

Io veggo star Gostanza a la finestra
  Contra al costume suo m’ha fatto un riso,
  Che Volpe è questa vitiata & maestra
  Pur è buon segno haver da lei buon viso


D         iiij

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