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A T T O

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  Et gustato l’ingegno alto & divino,
  Non useresti parole indiscrete,
  Hor non sai ch’odorata è quella cosa
  Che nel provare si fa piu pretiosa?

Rivoltian Ruffo a la sua stanza e passi
  Che se lei non vedren, vedren la casa.
  Ruf.Adunque andiamo a vagheggiare i sassi?
  Da quanto error tua mente è persuasa.
  Prin.Quanto amor puo, s’una volta provassi
  Non fareste così misura rasa.
  Ruf.Vorrei veder sommerse con affanno
  Tutte le donne che sono & saranno:

Lor son cagion de li sdegni & de l’ire,
  Lor corruttele, dileggi, & costumi,
  Per lor si vede ogn’hor glihuomini morire
  Uno andare in esilio, & l’altro in fiume;
  Chi di coltel, chi di velen perire.
  Chi di vaghi occhi suoi perdere il lume,
  De l’huom la donna è sola peste & guerra,
  Anzi cagion di quanto male, è in terra:
 
Per altro non è el lor fallace volto
  Se non per torre a noi la libertate,
  Et poi ch’el naturale arbitrio han tolto
  Fan poi finire in lagrime l’etate:
  Quel ch’è prudente fan parere stolto,
  Et quel ch’è ricco pone in povertate,


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