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Q U I N T O 41

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Et fusti poi costretto a dipartire.
  Et io secreta in Milano aspettai
  Infino al tempo del mio partorire
Ecco el tuo caro anel che dato m’hai
  Tù un sol figlio con fronte serena
  Chiedesti, eccone due, hor che dirai?
Ne creder più che condition terrena
  Impossibile sia a quella ch’ama,
  Che troppo ingegno ha l’amorosa pena:
Perdona hormai, o signor d’alta fama,
  Usa misericordia, usa clementia,
  A chi t’ama t’adora, invoca, & chiama.
Rivoca, annulla, tua crudel sententia,
  Over senza indugiare, o poco, o molto
  Fammi la vita torre in tua presentia.
Se tu tolto mi se, siemi anchor tolto
  El poter mai vedere o sole, o luna,
  Perche mia luna, & sol è tuo bel volto.
Ben fu crudel per me l’hora importuna
  Ch’io vidi te, allhor doveva torre
  Del mondo me pia morte, o pia fortuna:
Per haver te non dubitai esporre
  In man del Re Alphonso la mia vita
  Con patto mi facessi in fiamma porre.
Per te Barone di belta infinita
  Ricusai io con animosa fronte
  Per te gran stato, & bellezza inaudita
Per te passato ho d’Apennino el monte,
  Per te peregrinando in humil veste,


Virgin. F

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