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A Madonna Giulia di crudeltà.

N
On presentate amador poco accorti

Ad una fera beccafichi in cena,
  Chi vuol satiar questa tigre terrena
  Un mazzo gli presenti d’huomin morti.
Presenti un mar di sospir duri & forti,
  O una fonte di lagrime piena,
  Una Hidra, una Medusa, una serena,
  Un libro pien di mille stratij & torti.
Ne pregar Dio ti guardi da fatica,
  Da man di traditori o da ria sorte,
  Ma da costei che d’ogni huomo è nimica.
Chi vuol mandar biastemmia estrema & forte,
  Al adversario suo perfido dica
  Va che possa amar Giulia idest la morte.

A Madonna Ioanna de li Spannocchij.

V
Edendo el sole andar Cupido intorno

A le ruine de sassi Tarpei,
  Disse a Venere ahime, chi è costei
  Che vince te & me con volto adorno?
S’hor non l’uccido, temo, Giove un giorno
  Gli dia el mio carro, & tu temer la dei,
  Che te sprezzando dara el pomo a lei,
  Se al pastor Troian piu fai ritorno.
Rispose Vener lascia ogni ira altera,
  Che Romana è, chi nostra luce infesta,
  Del mio piatoso Enea progenie vera.
Roma unse con armi el mondo, & questa
  S’hor vince el mondo, me & la tua spera
  Con gliocchi, parmi la vittoria honesta:


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