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CAPITOLO V.
NEL QUALE UN NUOVO VALORE
COMPARISCE SULLA PIAZZA DI LONDRA.
Phileas Fogg, lasciando Londra, non supponeva certamente il gran
chiasso che susciterebbe il suo viaggio. La notizia della scommessa
si sparse dapprima nel Reform-Club, e produsse una vera emozione tra
i membri dell’onorevole circolo. Indi, dal club, quell’emozione si
trasfuse nei giornali per mezzo dei reporters, e dai giornali al
pubblico di Londra e di tutto il Regno-Unito.
La questione del giro del mondo fu commentata, discussa, anatomizzata, con pari passione ed ardore che se si fosse trattato di una nuova questione dell’Alabama. Gli uni parteggiarono per Phileas Fogg, gli altri, — che formarono in breve una maggioranza considerevole, — si pronunciarono contro di lui. Il giro del mondo da compiere, diversamente che in teoria e sulla carta, in quel minimum di tempo, coi mezzi di comunicazione attualmente in uso, non era solamente impossibile, era insensato!
Il Times, lo Standard, l’Evening-Star, il Morning-Chronicle e venti altri giornali di grande pubblicità, si dichiararono contro il signor Fogg. Il solo Daily-Telegraph lo sostenne, limitatamente però. Fogg fa trattato da maniaco, da eccentrico, da pazzo, e i