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  Con fauci fumanti, con ala di drago,
Che il fianco ha precinto di folgori e tuoni,
  Ascender rimira pel trepido lago
44Il nero naviglio de’ lesti coloni.

  Superbo dell’arco, l’aratro e la spola
Meschino respinse che industria gli porse;
  Presago di morte, da’ campi s’invola
48Che in vana contesa cacciando trascorse.

  A’ mari mugghianti d’eterne tempeste,
A’ gialli paduli cruccioso discende:
  Sull’erme scogliere che l’alga riveste,
52Di fame a morirvi, raccoglie le tende.

  All’aure frattanto che corrono Irlanda,
La provvida vela discioglie il piloto
  Che un popol di forti che pane domanda,
56All’isole guida dell’Austro remoto.

  Si tolser piangendo dal vecchio abituro,
Dal rustico altare di nevi coperto;
  La fede nel core, negli occhi il futuro,
60Traversan dell’acque l’immenso deserto.

  Pregato conforto ne’ pavidi esigli
L’antico pastore co’ mesti si asside,
  E dice: dovunque Dio pasce i suoi figli;
64Dovunque a’ gagliardi fortuna sorride.

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