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LA VEGLIA.

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  Rugge notturno il vento
Fra l’ardue spire del camino e cala
Del tizzo semispento
4L’ultima fiamma ad agitar coll’ala.

  La tremebonda vampa
In fantastica danza i fluttuanti
Sedili aggira e stampa
8Sull’opposta parete ombre giganti.

  Tacito io siedo; e quale
Nel buio fondo di muscosa roccia
Lenta, sonante, eguale
12Batte sul cavo porfido una goccia;

  Tal con assiduo suono
Dall’oscillante pendolo il minuto
Scendere ascolto, e prono
16Nell’abisso del tempo andar perduto.

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