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AMORE IMMORTALE.

(Imit. dallo spagnuolo di A. Trueba)

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I.

  Era un giorno di festa, ed ella ed io
In silenzio posati alla finestra
Contemplavamo il sol che vaporoso
In grembo si calava alle montagne.
5Malinconicamente ivan battendo
I nostri cori che il giocondo affanno
Già sentiano d’amore e desïosi
Si cercavano. In questa ora di pace,
Quando disceso ai bassi lidi il sole
10Lascia tepida l’aria e gli augelletti
Gli dan l’ultimo addio: tra pianta e pianta
Guata furtiva la nascente luna,
E per la valle tacita si spande
L’argenteo suon delle piangenti squille,
15Com’è dolce l’amor! come favella
Onnipossente all’anima! le braccia

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