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126 l'adolescente.

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Coll’aquila levato oltre que’ monti
Batter l’ala a più liberi orizzonti!


II.


  Al rezzo delle piante, in sul tappeto
Molle dell’erbe romoroso coro
Tripudia di fanciulli, a cui due lustri
Ridono appena sul vermiglio viso.
5Lì son vividi fior, limpide fonti
E cantanti usignuoli: aerea volta
Tesson gli opachi rami, onde lampeggia
Tremolo il sol ch’ all’occidente inchina.
Ma di fiori, di fonti e d’usignuoli
10Al fanciullo non cal, che li calpesta
O gl’intorbida o scaccia, e sull’occaso
Spegnersi lascia inosservato il sole.
Silenzïoso dal materno collo
Si spicca il giovanetto e delle piante
15Nella cercata oscurità s’aggira.
Fiori, fonti, usignuoli, avvolte frondi
E purpurei tramonti al cor gli danno
Ineffabil dolcezza: ode una voce
Dall’universo uscir, che non compresa
20Pur nell’alma gli suona e l’innamora;
Che ad altri mondi lo solleva e questo,
Pur gli fa benedir dove dimora.

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