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170 natura e scienza.

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  Tutto muore e rinasce. Invan, natura,
Ne’ mutabili aspetti a noi ti celi;
  Ti tradisce la larva, e non ti fura
44Al nostro sguardo immensità di cieli.

  Sali tra mondi e mondi, e non t’avvedi,
Che di una lente armato agli Orïoni
  Questo atomo pon freno ed in sue sedi
48Traduce, ospiti immani, Iadi e Trioni.

  Dal novissimo ciel la nebulosa
Scopre di soli tremola famiglia,
  Quale fiammante del color di rosa,
52Qual tinto nel pallor della giunchiglia.

  Mille sfere nel rapido vïaggio
Lasciossi addietro, e son mille anni e mille,
  Che piove pel silente etere il raggio
56Pur or giunto dell’uomo alle pupille.

  Di lassù che ne porti, o messaggero,
Per tanta via? Se di metalli infusi
  In bollente oceàn parli al pensiero,
60E dell’astro natio la tempra accusi;

  Se per l’alto universo intatta via
Al vol dischiudi dell’umano ingegno,
  Fuggon forse le tenebre di pria,
64E palese di Dio splende il disegno?

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