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170 | natura e scienza. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Versi di Giacomo Zanella.djvu{{padleft:184|3|0]]
Tutto muore e rinasce. Invan, natura,
Ne’ mutabili aspetti a noi ti celi;
Ti tradisce la larva, e non ti fura
44Al nostro sguardo immensità di cieli.
Sali tra mondi e mondi, e non t’avvedi,
Che di una lente armato agli Orïoni
Questo atomo pon freno ed in sue sedi
48Traduce, ospiti immani, Iadi e Trioni.
Dal novissimo ciel la nebulosa
Scopre di soli tremola famiglia,
Quale fiammante del color di rosa,
52Qual tinto nel pallor della giunchiglia.
Mille sfere nel rapido vïaggio
Lasciossi addietro, e son mille anni e mille,
Che piove pel silente etere il raggio
56Pur or giunto dell’uomo alle pupille.
Di lassù che ne porti, o messaggero,
Per tanta via? Se di metalli infusi
In bollente oceàn parli al pensiero,
60E dell’astro natio la tempra accusi;
Se per l’alto universo intatta via
Al vol dischiudi dell’umano ingegno,
Fuggon forse le tenebre di pria,
64E palese di Dio splende il disegno?