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la vita solitaria. | 389 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Versi di Giacomo Zanella.djvu{{padleft:403|3|0]]
Maggiore il mio contento
Forse sarà, se son mostrato a dito?
Se dietro a simil vento
Correndo io vo smarrito,
20Di mortali punture il cor ferito?
O monte! o acque! o fido
Villereccio soggiorno a me sì caro!
Ecco afferrando il lido,
Scampato al flutto amaro
25Alle vostre dolci ombre ecco io riparo.
Placidi sonni io bramo,
Bramo liberi dì senza un pensiero;
Cenno veder non amo
Risibilmente austero
30Di chi fan gli avi o le ricchezze altero.
Mi sveglino all’aurora
Col non appreso canto gli augelletti;
Non l’ansia, che divora
Ambizïosi petti
35Dall’altrui ciglio a pendere costretti.
Meco vivendo io voglio
Goder de’ beni che mi diè natura;
Vo’ libero d’orgoglio
E d’amorosa cura
40Chiudere in pace mia giornata oscura.