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l'incoronazione. 79

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» O latin seme, a chi stai genuflesso?
   » Quei che ti schiaccia è di color l’erede;
   » È la catena che ti suona al piede
   » Del ferro istesso.

» Or via, poichè accorreste in tanta schiera,
   » Piombate addosso al mercenario sgherro;
   » Sugli occhi all’oppressor baleni un ferro
   » D’altra miniera;

» Della miniera che vi diè le spade
   » Quando nell’ira mieteste a Legnano
   » Barbare torme, come falce al piano
   » Campo di biade.»

Ahi che mi guarda il popolo in cagnesco,
  Mentre, alle pugne simulate vôlto,
  Stolidi viva prodiga al raccolto
  Stormo tedesco!

Il popol no: la rea ciurma briaca
  D’ozio, imbestiata in leggiadrie bastarde,
  Che cola, ingombro, alle città lombarde
  Fatte cloaca:

Per falsi allori e per servil tiara
  Comprati mimi; e ciondoli e livree
  Patrizie, diplomatiche e plebee,
  Lordate a gara;

E d’ambo i sessi adulteri vaganti,
  Frollati per canizie anticipata;
  E con foia d’amor galvanizzata
  Nonni eleganti;

Simili al pazzo che col pugno uccide
  Chi lo soccorre di pietà commosso,
  E della veste che gli brucia addosso
  Festeggia e ride.

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