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84 per un reuma d'un cantante.

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Vedi? passa e calpesta il Galateo
  Lindoro, amor d’inverniciate dame,
  E d’elegante anonimo bestiame
  Tisico Orfeo.

Eccolo; ognun si scansa, ognun trattiene
  L’alito, e schianta ansando dalla tosse;
  E creste all’aria e seggiole commosse....
  Ei viene, ei viene.

Svenevole s’inoltra e sdolcinato;
  Gira, ciarla, s’inchina, e l’occhio pesto
  Languidamente volge, e fa il modesto
  E lo svogliato.

Pregato e ripregato, ecco sorride
  In atto di far grazia ai supplicanti;
  I baffi arriccia in su, si tira i guanti,
  E poi si asside.

La giovinetta convulsa e sbiadita
  Très-bien gorgoglia con squarrata voce,
  Mentr’ei tartassa il cembalo, e veloce
  Mena le dita;

E nelle orecchie imbriacate muore
  Semifrancese lambiccato gergo
  Di frollo Adon che le improvvisa a tergo
  Frizzi d’amore.

Piange intanto il filosofo imbecille,
  E dietro l’arte tua chiama sprecato
  L’oro che può lo stomaco aggrinzato
  Spianare a mille.

Piange di Romagnosi, che coll’ale
  Dell’alto ingegno a tanti andò di sopra,
  E i giorni estremi sostentò coll’opra
  D’un manovale.

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