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ALL’AMICO

NELLA PRIMAVERA DEL 1841.



Già, prevenendo il tempo, al colle aprico
  Il mandorlo è fiorito,
  A te simíle, o giovinetto amico,
  Che impaziente al periglioso invito
  Corri della beltade,
  Coi primi passi della prima etade.

Godi, Roberto mio, godi nel riso
  Breve di giovinezza:
  E se il raggio vedrai d’un caro viso
  Che il cor t’inondi di mesta dolcezza,
  Apri l’ingenuo petto
  Alla soavità d’un primo affetto.

Possa la donna tua farti beato
  Coi lieti occhi amorosi;
  A te fidata consigliera allato
  In atto di benigno Angelo posi,
  E nell’amor ti sia
  Come perpetuo lume in dubbia via.

Non ti seduca dei vani diletti
  La scena allettatrice;
  Leggier desio diviso in molti obietti
  Ti prostra l’alma e non ti fa felice:
  Sente bennato cuore
  Fiorir gioia e virtù d’un solo amore.

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