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98 all'amico nella primavera del 1841.

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Nel tuo pensiero di dolor confuso
  Con inquïeta piuma
  Volgendosi e gemendo amor deluso,
  Qual dell’aere che intorno a sè consuma
  S’alimenta la fiamma,
  Ti struggerà la vita a dramma a dramma.

Ma che? se di viltà non ti rampogna
  Rea coscïenza oscura,
  Lascia dar lode altrui della menzogna.
  Seduto in dignità nella sventura
  Sprezza i superbi ingrati
  Che nome hanno d’accorti e di beati.

Tu nel dolore interroga te stesso
  Come in sicuro speglio;
  Fortificando il mite animo oppresso
  Per via d’affanni ti conduci al meglio,
  E con fronte serena
  I carnefici tuoi conturba e frena.

Risorgerai dalle pugne segrete
  Del core e della mente
  Saggio e composto a nobile quïete.
  Vedi? passò la bruma, e alla tepente
  Feconda aura d’aprile
  Ti dà l’acuta spina un fior gentile.

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