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104 il ballo.

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Per cinque secoli
  Nauseate,
  Coll’appigionasi
  Vi compensate;

Soffrite l’alito
  D’un paesano
  Che per buaggine
  Parla italiano.

Là là inoltrandomi
  Pigiato e tardo,
  Fra ciuffi e riccioli
  M’allungo, e guardo

Ove mefitici
  Miasmi esala
  Una caldaia
  Chiamata Sala.

Come, per muoversi
  D’occulto ingegno,
  Girano e saltano
  Gruppi di legno

Su questi ninnoli
  Della Germania,
  Così parevano
  Presi alla pania;

Così scattavano
  Duri, impiccati,
  Fantasmi e scheletri
  Inamidati.

Ivi non gioia,
  Non allegria,
  Ma elegantissima
  Musoneria;

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