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118 | le memorie di pisa. |
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Spesso di un Socrate
Adolescente,
N’esce un decrepito
Birba o demente:
Da sano, è ascetico;
Coi romatismi,
Pretende a satiro:
Che anacronismi!
Dal farle tardi
Cristo ti guardi.
Ceda lo studio
All’allegria
Come alla pratica
La teoria;
O al più s’alternino
Libri, e mattie,
Senza le stupide
Vigliaccherie
Di certi duri
Chiotti e figuri.
Col capo in cembali,
Chi pensa al modo
Di farsi credito
Col grugno sodo?
Via dallo viscere
L’avaro scirro
Di vender l’anima,
Di darsi al birro,
Di far la robba
A suon di gobba.
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