< Pagina:Versi di Giuseppe Giusti.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
118 le memorie di pisa.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Versi di Giuseppe Giusti.djvu{{padleft:142|3|0]]


Spesso di un Socrate
  Adolescente,
  N’esce un decrepito
  Birba o demente:
  Da sano, è ascetico;
  Coi romatismi,
  Pretende a satiro:
  Che anacronismi!
  Dal farle tardi
  Cristo ti guardi.

Ceda lo studio
  All’allegria
  Come alla pratica
  La teoria;
  O al più s’alternino
  Libri, e mattie,
  Senza le stupide
  Vigliaccherie
  Di certi duri
  Chiotti e figuri.

Col capo in cembali,
  Chi pensa al modo
  Di farsi credito
  Col grugno sodo?
  Via dallo viscere
  L’avaro scirro
  Di vender l’anima,
  Di darsi al birro,
  Di far la robba
  A suon di gobba.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.