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134 per il ritratto di dante.

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Sempre più c’innamora
  Tua visïon che poggia a tanta altezza:
  Nessun la vide tante volte ancora,
  Che non trovasse in lei nuova bellezza.
  Ben gusta il frutto della nuova pianta
  Chi la sa tutta quanta;
  In lei si specchia cui di ben far giova,
  Per esempio di lei Beltà si prova.

Forse intera non vedo
  La bellezza ch’io dico, e si trasmoda
  Non pur di là da noi; ma certo io credo
  Che solo il suo Fattor tutta la goda.
  E così cela lei l’esser profonda:
  E l’occhio che per l’onda
  Di lei s’immerge prova il suo valore;
  Tanto si dà quanto trova d’ardore.

Per mille penne è tôrta
  La sua sentenza; e chi là entro pesca,
  Per gran sete d’attingere vi porta
  Ambagi e sogni onde i semplici invesca.
  Uno la fugge, un altro la coarta,
  O va di carta in carta
  Tessendo enimmi, e sforza la scrittura
  D’un tempo che delira alla misura.

Per arte e per inganno
  Di tal cui sol diletta il pappo e il dindi,
  Mille siffatte favole per anno
  Di cattedra si gridan quinci e quindi:
  O di te stesso guida e fondamento,
  Ai pasciuti di vento
  Dirai che indarno da riva si parte
  Chi cerca per lo vero e non ha l’arte.

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