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Per lunghi andirivieni
  Di stanze scompagnate
  E di stambugi pieni
  D’anticaglie volate,
  Tra le livree di gala
  S’imbocca in una sala,

A cera illuminata
  Da mille candelieri,
  Di mobili stivata
  Nostrali e forestieri,
  E carica d’arazzi
  Vermigli e paonazzi;

Ricca d’oro e di molta
  Varietà di tappeti.
  Dipinta era la volta,
  Dipinte le pareti
  Di storie e di persone
  Analoghe al padrone.

Era in quella pittura
  Colla mitologia
  Confusa la scrittura:
  La colpa non è mia
  Se troverai descritte
  Cose fritte e rifritte.

Pagato tardi e poco
  L’artista, e messo al punto,
  Pensò di fare un gioco
  A quel ciuco riunto,
  E lì sotto coperta
  Gli potè dar la berta.

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