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XX nota bibliografica.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Versi di Giuseppe Giusti.djvu{{padleft:20|3|0]]{| |1841.||Per la morte dell'unica figlia di Urania e Marco Masetti.

In una Raccolta di versi. — Firenze, 1841. — Col nome dell’Autore. |- |1841.||All'Amica lontana, Lettera in versi.

Col nome dell’Autore. — Nella Viola del Pensiero, Ricordo pel mdcccxlii, anno terzo. — Livorno, 1841. Presso l’Editore, al Gabinetto Scientifico-Letterario, Piazza d’Arme. Pei tipi di Giulio Sardi. In-12. — Alla pag. 133. — L’Autore in questa prima edizione appose al titolo del componimento la seguente nota: « Non ho osato mettere in cima a questi versi, scritti molti anni sono nel primissimo fuoco della gioventù, Ode, Elegia, o altro titolo che potesse ricordare un dato genere di componimento, e richiamare la mente di chi gli leggerà a fare dei confronti che mi riuscirebbero svantaggiosi.» |- |1841.||Versi saffici.

Nella Strenna Fiorentina, anno primo. — Stamperia granducale, 1841. In-12 gr. — Alla pag. 32. — Questo componimento, pubblicato col nome dell’Autore, trovasi nelle Raccolte apocrife col tìtolo: Una levata di cappello involontaria. E questo stesso titolo fu poi rinvenuto sui manoscritti originali, e perciò riprodotto. |- |1843.||Il Sospiro dell'anima. — Alla Signora G. U.

Col nome dell’Autore. — Nella Rosa di Maggio, collezione di inediti componimenti di amena Letteratura. — Firenze, 1843. Tipografia Le Monnier. In-18. — Alla pag. 126. |- |1844.||Versi di Giuseppe Giusti.

Livorno, Tipografia Bertani, Antonelli e C, 1844. In-8 gr., di pag. VI-26.

Agli esemplari di questa edizione l’Autore appose ms. la sua firma. I componimenti, l’ultimo dei quali soltanto era inedito, sono: 1. La Fiducia in Dio. — 2. Affetti di una Madre. — 3. All’Amica lontana. — 4. All’Amico nella primavera del 1841. — 5. Il Sospiro dell’anima. — Ad una Giovinetta. — E a questi Versi fu dal Giusti premessa la seguente Lettera dedicatoria:

« Alla signora marchesa Luisa d’Azeglio.
» Signora.

» Riunisco questi versi seminati qua e là per quei soliti libercoli che nascono a Capo d’anno o a Primavera col nome di Strenne, e mi fo ardito di presentarveli. Non sono gran belle cose, ma partirono da un animo acceso del bello e del buono, unica ragione per la quale credo che possano esservi intitolati. Dall’altro canto sapendo che siete assuefatta a vedervi nascere per casa opere gentilissime, e che vostro marito, come pittore e come poeta, vi avvezza un po’ male per questo lato, non intendo di portare acqua alla fonte,

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