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L’AMOR PACIFICO.


Gran disgrazia, mia cara, avere i nervi
  Troppo scoperti e sempre in convulsione,
  E beati color, Dio li conservi,
  Che gli hanno, si può dire, in un coltrone,
  In un coltrone di grasso coi fiocchi,
  Che ripara le nebbie e gli scirocchi!

Noi poveri barometri ambulanti
  Eccoci qui, con tutto il nostro amore,
  Piccosi, puntigliosi, stravaganti,
  Sempre e poi sempre in preda al mal umore,
  Senza contare una carezza sola
  Che o presto o tardi non ci torni a gola.

Sentimi, cara mia, questa commedia
  O dura poco, o non finisce bene;
  E se d’accordo non ci si rimedia,
  Un di no’ due ne porterà le pene.
  Tu patisci, io non godo, e mi rincresce:
  Riformiamoci un po’ se ci riesce.

In via di contrapposto e di specifico
  Al nostro amor che non si cheta mai,
  Ecco la storia dell’amor pacifico
  Di due fortunatissimi Ermolai,
  Femmina e maschio, che dal primo bacio
  Stanno tra loro come pane e cacio.

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