< Pagina:Versi di Giuseppe Giusti.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
194 gingillino.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Versi di Giuseppe Giusti.djvu{{padleft:218|3|0]]


O Principi Reali e Imperïali,
  Gotico seme di grifagni eroi,
  Forse accennando ai Lupi commensali
  Nelle veci dell’Io stampate il Noi?
  Spazzateci di qui questi animali
  Parasiti del popolo e di voi,
  Questa marmaglia che con vostro smacco
  Ruba a man salva, e voi tenete il sacco.


I.


Il Voltafaccia e la Meschinità
  L’Imbroglio, la Viltà, l’Avidità
  Ed altre Deità,
  Come sarebbe a dir la Gretteria
  E la Trappoleria,
  Appartenenti a una Mitologia
  Che a conto del Governo, a stare in briglia
  Doma educando i figli di famiglia,
  Cantavano alla culla d’un bambino,
  Di nome Gingillino,
  La ninna nanna in coro,
  Tutta sentenze d’oro
  Degnissime del secolo e di loro.

  Bimbo, non piangere;
  Nascesti trito,
  Ma se desideri
  Morir vestito,

  Ecco la massima
  Che mai non falla,
  E come un sughero
  Ti spinge a galla.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.