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CONTRO UN LETTERATO PETTEGOLO E COPISTA.


O chiarissimo ciuco,
  O cranio parasito
  All’erudita greppia incarognito;
  Tu del cervello eunuco
  All’anime bennate
  Palesi la virtù colle pedate.

Somigli uno scaffale
  Di libri a un tempo idropico e digiuno,
  Grave di tutti, inteso di nessuno;
  O meglio un arsenale
  Ove il sapere, in preda alle tignole,
  Non serba altro di sè che le parole.

Poichè sfacciatamente
  Copri de’ panni altrui l’anima nuda,
  Scimmia di forti ingegni e Zoilo e Giuda;
  Smetti, o zucca impotente,
  Di prenderti altra briga;
  Strascica l’estro sulla falsariga.

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