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IL GIOVINETTO.


Misero! a diciott’anni
  Si sdraia nel dolore
  D’aerei disinganni,
  E atteggia al mal umore
  Il labbro adolescente,
  Che pipa eternamente.

Beccando un po’ di tutto,
  Ossia nulla di nulla,
  CGol capolino asciutto
  Si sventola e si culla
  In un presuntuoso
  Ozio, senza riposo.

Pallida, capelluta
  Parodía d’Assalonne,
  Circuendo alla muta
  Geroglifiche donne,
  Almanacca sul serio
  Un pudico adulterio.

E mentre avido bee
  L’insipido veleno
  Delle Penelopee,
  Che si smezzano in seno
  Il pudore, l’amore,
  Il ganzo e il confessore,

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